08/02/15
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Sostanze psicotrope per lavorare le usa uno scienziato su cinque
Il 68% dei ricercatori in Usa assume il Ritalin per ampliare le prestazioni cognitive Simile alle anfetamine, è utilizzato per il trattamento da deficit dell'attenzione

ROMA - Uno su cinque degli oltre 1400 intervistati da Nature Network, il forum per scienziati diretto dalla rivista Nature, ammette di usare farmaci per migliorare la concentrazione e la memoria. Di questi, la metà svela di assumerne giornalmente. Sono 1427 gli scienziati che hanno compilato un questionario on line: lavorano in 60 paesi e la maggiorparte proviene da Stati Uniti, Regno Unito e Australia. L'indagine si è concentrata su tre farmaci: Ritalin, Modavigil e beta bloccanti. Per capire l'entità del fenomeno, Barbara Sahakian e Sharon Morein-Zamir hanno attivato un forum che consente ai colleghi di rispondere alle domande, rimanendo protetti dall'anonimato.

Il Ritalin (metilfenidato MPH) è assunto in ambito accademico per amplificare le prestazioni cognitive. Questo farmaco, di cui si avvale il 68% degli intervistati, è analogo alle anfetamine ed è utilizzato per il trattamento del disturbo da deficit dell'attenzione e iperattività in bambini (noto come ADHD) e adulti. I ricercatori ricorrono inoltre al Provigil, uno stimolante mentale e ai beta-bloccanti, che fungono anche da ansiolitici e sono i favoriti per chi soffre di ipertensione.

L'80% degli interpellati ha dichiarato di essere favorevole all'assunzione di questi medicinali e quasi il 70% ha assicurato di farne uso. "Come professionista - ha scritto uno di loro - è mio diritto utilizzare tutte le risorse disponibili per fare il bene dell'umanità. Se questi farmaci possono contribuire a servire il genere umano, sono autorizzato ad assumerli". All'interno del campione, nonostante sia ancora acceso il dibattito sull'opportunità di prescrivere il Ritalin ai bambini, un terzo si è dichiarato favorevole alla somministrazione in età pediatrica.

Queste sostanze sono state usate da sole o in associazione ad altre, fuori del contesto medico, da ben 288 intervistati, che ammettono di assumerli in vista di un particolare impegno scientifico e per annullare il jet lag. Tutti si sono detti disposti a sopportare lievi effetti collaterali pur di accrescere le proprie capacità intellettuali.

Si tratta solo di un sondaggio, ma la ricerca mostra come, tra la cura delle malattie e la ricerca del benessere, il confine sia sottile, portando così all'accettazione culturale di sostanze che aumentano le prestazioni. "E' allarmante il fatto che gli scienziati siano alla ricerca di scorciatoie" , afferma Wilson Compton, direttore di Epidemiology and Prevention Research all'Us National Institute on Drug Abuse.

(11 aprile 2008)

http://www.repubblica.it/2008/ 04/sezioni/ scienza_e_ tecnologia/ farmaci-ritalin/ farmaci-ritalin/ farmaci-ritalin. html




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